Il bambino che voleva pescare il sole

Zakeo correva verso l’orizzonte.

Aveva deciso di salvare il sole, di non farlo cadere.

Aveva portato anche dei guanti per non bruciarsi, perché il papà l’aveva avvisato:

“Il sole è caldissimo, non si può toccare, altrimenti ti bruci”. Aveva preso quelli appesi alla maniglia del forno; li avrebbe riportati prima di cena, per non fare arrabbiare nessuno. Correva forte, ma il sole calava ancora più velocemente. Doveva prenderlo prima che si fosse tuffato nel mare e per quello aveva un retino lungo che sporgeva oltre la sagoma della sua dino cross. L’idea era salire sulla scogliera alla destra della spiaggia, in quel punto il sole sarebbe stato vicinissimo, e da lì avrebbe sfoderato il retino tirandolo su come faceva con le orate quando andava a pescare al porto col nonno.

Arrivato in spiaggia però il sole aveva già superato il limite della scogliera.

E ora?

Due pescatori spingevano una piccola barca lungo la spiaggia, preparandosi a una serata di pesca al largo. Era la sua ultima possibilità. Non si sono sentite le parole, perché troppo lontane dall’obiettivo, ma in qualche modo riuscì a convincere i due a farlo salire a bordo con loro, con il suo retino e i guanti.

Si sa, il sole se lo guardi ti acceca, nessuno ha quindi visto la scena, ma i due pescatori per anni hanno raccontato questa storia. La storia di quel bambino che pescò il sole con un retino.


Foto di @mamalex

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