Azienda Agricola Santa Maria del Bosco

[morrison_hotel_title alignment=”center” border=”yes”]Un’Oasi felice con affaccio sul mare[/morrison_hotel_title]

 

C’è un posto, qualche metro sopra la leggenda di Colapesce e poco distante dagli irascibili Scilla e Cariddi, un posto dove forse qualche volta hanno scorrazzato pure Mata e Grifone. Questo posto si chiama Santa Maria del Bosco, ed è un luogo in cui la natura si riprende il suo tempo, la sua genuinità e la sua bellezza (in questo angolo di Sicilia, “bello”, significa anche buono, ma a livelli di pura felicità).

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Volpini Gourmet: l’arte della buona cucina siciliana

Chantal ha sempre nostalgia della sua isola e in particolar modo della sua cucina. Son settimana che mi ripete di ordinare un camion di braciole (involtini di carne).

In questi giorni, per la sua, ma anche mia felicità, abbiamo scoperto, e provato, una piccola azienda siciliana, che ci ha regalato il piacere del gusto genuino in tutti i nostri piatti dalla colazione alla cena.

Date un’occhiata alla gallery. Ci siamo divertiti ad abbinare i vari prodotti Volpini ai diversi momenti della giornata ed ogni volta, il risultato è stato un piatto dal sapore davvero speciale.

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Sfilate e maschere del Carnevale in Sardegna e in Sicilia

Carnevale: maschere, carri, danze, dolci e coriandoli. È iniziata la festa più pazza e dissacrante dell’anno. Avete già iniziato a festeggiare? Come vi state preparando al gran finale del Martedì Grasso? Aspetta, c’è anche chi festeggia fino a sabato. Quali sono le  maschere, i dolci, le tradizioni del vostro carnevale? Ogni angolo dello stivale ha le sue tradizioni legate al carnevale e le nostre isole non sono da meno. Avete mai partecipato a Su Carrasegare o Lu Cannalivari? No?

Qua tocca rimediare.

Ci pensiamo noi a farvi fare un giretto tra quelli più belli delle nostre due isole. Muniamoci di maschera, zeppole e coriandoli e andiamo alla scoperta del carnevale Sardo e Siciliano.

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I Pitoni Messinesi

Pitoni Messinesi

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Fai una fontana con la farina, smettila di appiattirla e fare i buchi con le dita, risistema tutto e lascia solo un piccolo foro, che sarà la casetta del sale in modo che non vada a diretto contatto col lievito, non farti prendere dalla speculazione edilizia.

Bevi un sorso di birra perché tra poco avrai le mani impiastricciate, stando sempre attento a non sbagliare bicchiere, aggiungi piano piano l’acqua, il sale è già nella sua casetta, l’olio e lavora l’impasto finché diventa omogeneo.

Ecco hai fatto un disastro, ti avevo detto di versare l’acqua piano piano.

*riservata ai maschietti.

Smettila di fare il calco della tua mano e di tutti gli oggetti attorno a te.

*Per tutti

Metti a riposare in un recipiente capiente coperto con un panno per circa tre ore.

A questo punto l’impasto è pronto per essere steso.

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Preparazione dei pitoni:

Lava e asciuga la scarola, tagliala a pezzetti e condiscila con olio e sale.

Taglia a pezzettini la tuma, non mangiartela tutta, lasciane un po’ per farcire il pitone e fai a pezzetti anche le acciughe.

Dall’impasto ricava tante palline delle stesse dimensioni (circa 30 gr), qui ti autorizzo a giocare un po’, e stendi con il mattarello fino ad ottenere un disco di pasta dello spessore di circa 4 mm, circa non fare il pignolo, il metro puoi rimetterlo a posto.

Dividi ciascun disco  a metà e farcisci solo una parte con un po’ di tuma, un po’ di scarola e qualche pezzetto di acciuga.

Copri la metà farcita con l’altra metà dell’impasto a mo’ di calzone e sigilla i bordi ripiegandoli su se stessi e incidendoli con una forchetta.

Continua così fino ad esaurimento degli ingredienti.

Friggi con abbondante olio di semi.

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Per finire, invita un paio di amici e prendi le birre dal frigo che quella che avevi aperto ormai è calda.

*Ichnusa, Anima Sarda.

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