Acrobati da tavola: la verticale di polenta.

Ultimamente ci sta capitando spesso di sentir parlare di verticali, partendo dai vini, passando per l’avocado, fino a scivolare sull’uovo, siamo finiti in questo mondo che si srotola verso l’alto, scivolati all’insù, una Alice sottosopra nella tana del bianconiglio in costante arrampicata, con invidiabili doti acrobatiche.

Sfruttando la nostra pigrizia cronica che ci impediva di abbandonare le calde mura di casa, anche abbandonare le coperte si è rivelato tutt’altro che semplice, abbiamo deciso di cimentarci in un numero acrobatico da far invidia ai Togni e agli Orfei: la verticale svuotafrigo.

– Piccola parentesi. Il termine acrobazia può sembrarvi solo in gioco di parole, ma se mi aveste visto, fare la seguente foto, in bilico su una scala tentando di centrare il tavolo e tutto il resto con la macchina fotografica, capireste che non sto usando parole a caso. Giochi che scappano di mano. –

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Abbiamo scoperto il Barred

Una bella scoperta. Ci siamo finiti per caso al Barred, gironzolando nei dintorni di via Taranto, tra San Giovanni e Re di Roma, alla ricerca di un posto in cui ammazzare il tempo e sorseggiare una birra fresca. Eravamo da quelle parti per vedere il saggio della nostra ballerina pellicalzecorte al Teatro Golden e per un’incomprensione siamo arrivati con netto anticipo (cosa che non capita spesso).

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