Aristo…chi?

Aristogracchi è un gran caos, giocattoli sparsi per casa, ricette mal riuscite, viaggi della speranza, storie bizzarre e personaggi curiosi. Non è sempre stato questo. C’è stato prima un b&b, poi un blog che parlava di cucina, ristoranti e viaggi, i primi passi di una famiglia, i secondi passi, montagne di pannolini, assenza causa stanchezza e tutto quello che capita in una vita a 2, poi a 3, e ora a 4.

Infatti Aristogracchi alla fine non è altro che il nostro viaggio insieme, raccontato a tappe, non tutto, ma abbastanza.

È quel che siamo oggi, una famiglia scombinata alla continua ricerca di un equilibrio e delle ore di sonno perdute. Genitore 1 (Chantal) e genitore 2 (Francesco) contro figlio 1 (Noah) e figlio 2 (Ismael). Squadra figli al momento in netto vantaggio nel gioco a levare: tempo, sonno, capelli, aperitivi, fiki fiki.

Il pantone famiglia è color mattone, marroncino, biscotto, un po’ vintage. Tranne il Sardo che tende sempre al blu.

Facciamo tutti un compleanno all’anno, tranne Chantal che si prende un’intera settimana.

Forse vi starete chiedendo chi stia scrivendo: sono Quinder, il coniglio pupazzo di Noah, nonché voce narrante onnisciente della famiglia.

Torniamo a loro.

Gli Aristogracchi

Chantal: diploma di tiranna e Master in marketing & comunicazione, amante dell’arte in tutte le sue forme, dei viaggi, della buona cucina e del gin tonic. Anche di tante altre cose, ma non possiamo passare la giornata a parlare di lei.

Segni particolari: Siciliana in questa vita e Irlandese in quella precedente, indiscussa Regina dei permalosi.

Francesco: non laureato, ma ha all’attivo un sacco di iscrizioni a varie università, ha seguito un corso avanzato di pignoleria. Scrive, racconta, inventa, crea mondi, sogna. Si è incastrato a otto anni in un fumetto di Topolino e non ne è ancora uscito.

Segni particolari: Sardo di nascita, Nuraghe nell’animo. È il Re dei permalosi.

(Che bella coppia)

Noah: primo ibrido dei due isolani ma nato sotto la torre pendente: un caratterino facile facile.

Energia pura e sorrisi a gogo, ma è intollerante all’autorità. La sua prima adolescenza è iniziata poco prima dei tre anni.

Segni particolari: è il mio amico. Del fratello dice: “Ismael non era necessario, bastava Quinder”.

Ismael: secondo tentativo di fusione, tutto ciccia e occhi. Vittima sacrificale del fratello, nei primi tre mesi di vita consumava una media di 25 pannolini al giorno (la stima è reale e documentabile). Amante delle pulizie: vaporetto, dyson, scopa e paletta i suoi ferri del mestiere.

Segni particolari: livornese di nascita, cinghiale sardo di fisionomia.

In questo blog troverete un po’ della vita di noi cinque (anche io faccio parte della famiglia), e tanti racconti pescati direttamente dal mondo fantastico in cui vive il Sardo col suo taccuino.

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