Vita da neonato: ho fatto 6.

E sono sei. E anche questa l’abbiamo fatta.

La vita mi sorride e vedo un gran bel sole all’orizzonte: tutto merito del lavoro ai fianchi dei miei genitori fatto nei primi mesi. Sì, ormai non son più Loro ma mamma e papà: ho voluto premiarli per la tenacia.

Voi come ve la passate? Avete seguito le mie dritte?

Guraffffgggg, graffffggg, … queste gengive mi faranno impazzire!

Ahhhh! Dammi subito uno di quei cosi… Ah, sì! Ora va meglio.

Vi dicevo: qui tutto bene, ritmi regolari e situazione in pugno. Solo che negli ultimi tempi sento qualcosa che non mi convince nell’aria, strane chiacchierate confabulatorie e temo che abbiano a che fare col mio cibo: “Potranno togliermi tutto, ma non potranno mai togliermi la tetta”. Un po’ di frutta ogni tanto va bene, anzi fa anche piacere, ma si deve trattare di un più, non di una sostituzione. Ho creato un gruppo di sostegno per affrontare queste problematiche: la lotta per la tetta si fa sempre più ardua e Loro, allenati dal tempo, ma fiaccati nel fisico, tentano strenuamente di avere la meglio.

Questa è la fase dell’abbandono. Vi molleranno davvero ovunque pur di non tenervi in braccio. Salta-salta, passeggini, sdraiette, palestrine, tappeti. Abbiate un po’ di pietà se volete ritrovarveli all’anno, ma, anche se vi state divertendo e alla fine dei conti non state così male, non trascorrete troppo tempo in nessuno di questi luoghi o attività: le brutte abitudini si fa presto a prenderle e diventa un’impresa toglierle. Per lo stato psicofisico in cui vivono attualmente potrebbero lasciarvi là dentro per giorni, mentre si riappropriano della loro vita. Pochi minuti di divertimento non ti ripagheranno di ore di abbandono e noia.

I gusti non sono cambiati e nemmeno le tecniche per ottenere quello che voglio. Sicuramente interessanti invece i cambi di prospettiva. Stare seduti ha i suoi vantaggi: ci si annoia molto meno. Certo, ancora qualche problema di equilibrio c’è. Anche nelle passeggiate c’è stata una bella rivoluzione. Dopo 5 mesi dentro quel coso stretto, dove mi insaccavano tipo salsicciotto, con un panorama fatto solo di tetti e nuvole, qualche settimana fa è avvenuto il miracolo. Io mi prendevo il mio bel silos di latte, ma come sempre restavo vigile e controllavo quello che mi accadeva accanto, ed ho visto papà maneggiare col passeggino. Arrivato il momento del giretto quotidiano, ecco la sorpresa. Ero bello largo, comodo e vedevo un mondo vivere e muoversi davanti a me; basta tetti, basta nuvole. Basta quel noioso sballonzolare con vista sul nulla; dormire con l’aria che sfiora il viso è molto più gratificante.

L’unica vera problematica di questa nuova fase sono quelle dolorosissime punture sulle cosce. Ancora non capisco perché papà aiuti quella signorina crudele a farmi del male. Glielo chiederò quando inizierà a capirmi, nel frattempo, nel dubbio, qualche scherzo al cambio o quando mi prende in braccio non lo faccio mancare.

Per il resto direi tutto nella norma. Il bagnetto inizia ad essere divertente, soprattutto quando muovo i piedi a tutta velocità e faccio uscire tutta l’acqua dalla vaschetta: un vero spasso. Il cambio resta il mio momento preferito. Ah, su una cosa ho ceduto, ho voluto premiare la loro determinazione e dargliene vinta almeno una: ogni tanto uso il ciuccio. Loro sono contenti e a me non costa niente, anzi, alle volte mi aiuta ad addormentarmi.

Tutto questo per dirvi che oggi faccio sei mesi, quindi… tanti auguri a me!