Questa è una storia di fantasmi, di paura e di sette  ragazzi coraggiosi.

Era una notte senza luna, nubi minacciose incombevano nel cielo della capitale, il vento faceva sbattere gli infissi irrigidendo i nostri passi, i lampi in lontananza erano l’unica fonte di luce, il momento in cui percepivamo la paura scorrere sui nostri volti.

Ma nulla avrebbe potuto fermare il nostro andare: c’era una missione da portare a termine e delle persone che credevano in noi. Dovevamo scovare quei fantasmi e sbarazzarcene una volta per tutte; a qualsiasi prezzo.

 – Si, si, certo. Son tre mesi che non piove, è mezzanotte e ci sono trenta gradi, è il luglio più caldo di sempre e  tu crei la scenografia dark da film del terrore.

– Volevo creare un po’ di atmosfera. Non puoi rompermi le uova nel paniere così. Ci stavano credendo.

CI, chi?

– Ho capito, riprendo dal principio.

– Ottima idea.

Era Luglio, era domenica. Era mezzanotte. C’erano trenta gradi. Eravamo davanti alla Barcaccia in Piazza di Spagna. È stata colpa di due pazzi, ma anche gli altri ci hanno messo del loro. Sono entrato al Mc Donald’s dopo diversi anni a bere un caffè e ho incontrato il primo fantasma della serata sdraiato su un tavolino in fondo alla sala. Gli altri ci hanno aspettato sui gradini di Trinità dei Monti. In tutto eravamo in sette, ma ci conoscevamo a gruppi di tre, massimo quattro. Ci siamo detti anche dei nomi, ma i soprannomi hanno preso il sopravvento: in fondo eravamo in missione.

Fatece posto, arrivano gli acchiappafantasmi!

Il Cast

Il trio che l’ha fatto

  1.  Fuori con l’accuso (quilagattachecicova per il popolo web), ideatrice della folle disavventura e voce narrante n 1
  2. La sua spalla, coideatore e cocolpevole, Fidanzatoclaudio e voce narrante n2
  3. PostSbornia in arte fratellodellagatta  a supporto o forse presente solo perché ancora non del tutto cosciente.

Il quartetto dei chi ce l’ha fatto fare:

  1. Supergasenzacalze (capocacciara per il web): qualcuno a fine serata se la vedrà male.
  2. Vegan/Magnete addetto agli effetti speciali
  3. Cintura Gialla a coprirci le spalle,
  4. L’umorista sardo incompreso: anche oggi si ride domani.

Durante la missione nessun fantasma è stato maltrattato.

Ogni riferimento a fatti, persone, cose, frutta, cantanti e città è assolutamente pertinente.

Il viaggio tra i misteri di Roma, dentro storie di morti  ammazzati, torture, anime senza pace e peccati indicibili inizia… dalla via dello shopping – che non possiamo permetterci -: via dei condotti.

– Visto che funzionava meglio la versione  dark ‘photoshoppata’.

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Direzione convento di Santa Apollonia, ad attenderci lo spirito della “cortigiana” ( la dava via facile va) Serafina Feliciani compagna di avventure e sventure del Conte di Cagliostro. L’orario era anche adatto, poco dopo la mezzanotte. Di Serafina neanche l’ombra (rientra nell’umorismo sardo). Fonti certe affermano che quella fosse la sua area di passeggio: i vicoli fra Sant’Apollonia e piazza dei Mercanti. Oggi avrebbe 263 anni: forse ha smesso di lavorare.

Non ci perdiamo d’animo, sappiamo che altri fantasmi ci aspettano: direzione Castel Sant’angelo dove ci attendono una bambina con il vizio di girare sui ponti portando a passeggio la sua testa e l’anima di Mastro Titta.

– E vai! Finalmente si beve. Giorgione è una garanzia.

– Sei irrecuperabile. Non quel Mastro Titta.

Anche qui non siamo molto fortunati, ma è colpa nostra. Mastro predilige le prime luci dell’alba, mentre per Beatrice Cenci tocca aspettare la notte tra il 10 e l’11 Settembre.

– Ci vediamo lì, appuntamento poco dopo il tramonto, non mancate.

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Il tour prosegue e scopro che le quote rosa tra i fantasmi superano di gran lunga quelle blu.

Percorriamo tutto il Tevere per andare a vedere sfrecciare Donna Olimpia Pamphilj con la sua biga infuocata in derapata su Ponte Sisto, ma non ci siamo avvicinati troppo che già il caldo era insopportabile.

– Carrozza. Ok carrozza. No, non derapava… impennava! Ok, sfrecciava e basta.

Vogliosi di trovare un vero fantasma, la nostra fantasia inizia a partire per la tangente alla vista di una luce su  un barcone apparentemente abbandonato sul Tevere.

La curiosità ci spinge all’avventura, giù per le sca… ma che tanfo… che schifo un topo!

– Squadra Genius, operazione abortita, tornare al percorso iniziale. Ripeto, tornare al percorso iniziale.

Quando sembrava che il mistero del battello fantasma dovesse rimanere irrisolto, forti della presenza di Cintura Gialla e consci di avere le Supergasenzacalze come arma, prendiamo il coraggio a quattro mani… ragazzi siamo in sette qui manca qualcuno.

Al secondo gradino capiamo che la nostra arma è nulla rispetto alla sponda sud del Tevere.

Ci aggiriamo curiosi e un po’ agitati sulla banchina. Le luci si accendo, poi si spengono, poi si riaccendono. Tutti ci voltiamo verso Vegan/Magnete: – tu non ne sai niente vero?

Pochi minuti dopo, all’accensione delle luci di un auto al suo passaggio, manco fosse un albero di Natale, iniziamo ad avere qualche dubbio.

In effetti fino a quel momento era Vegan il fisico quantistico, il nuovo appellativo è figlio dei fenomeni paranormali che provoca al suo passaggio.

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Accusando i primi segni di stanchezza, ma eccitati dall’avventura, andiamo incontro agli ultimi due fantasmi.  Uno in realtà è un appartamento infestato al numero 57 di via del Governo Vecchio.

– A tal proposito vorrei farmi promotore di una petizione per far traslocare gli spiriti burloni  al civico 104, il palazzo difronte. Location perfetta e un palazzo davvero bello.

– Ma non volevamo fare il b&b fantasma?

– Shhhh! Dobbiamo far credere a Supergasenzacalze e Vegan/Magnete che l’idea è abortita. Altrimenti ci fregano sul tempo questi Barbari.

L’ultimo Fantasma al quale diamo la caccia in realtà è la sagoma di una bianchissima mano. La proprietaria dovrebbe essere tale Costanza de Cupis, (In arte la bella addormentata), nobildonna ammirata per le sue bellissime mani. Un giorno si punge un dito con un ago, da lì parte una cancrena che porta all’amputazione della mano e poi alla morte (quanto può portare sfiga la gente).

Come da diapositiva, di mani se ne sono viste tante, merito di un lampione proprio accanto alla finestra. I gemiti provenienti da un appartamento vicino che non siamo riusciti ad identificare, mi hanno riportato alla scena di sesso del Titanic all’interno dell’auto: forse la padrona della mano non è un fantasma.

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L’ appuntamento finale in realtà era con il fantasma di Giordano Bruno, ma pare per un’incomprensione, sembra che al momento si trovi in villeggiatura a Venezia.

Ciao a tutti, e state attenti perché dietro ogni angolo può nascondersi un fantasma. Buu!

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